Passano le stagioni, ma l’affetto che la gente dimostra per Gigi Buffon resta immutato. L’ultima dimostrazione è arrivata grazie alla Panini, casa editrice diventata celebre con le raccolte delle figurine dei calciatori.
In occasione del 50° anniversario dell’uscita primo album, l’azienda modenese ha lanciato un sondaggio per individuare il giocatore più amato e il numero uno della Juventus e della Nazionale ha superato tutti, ottenendo oltre 20mila preferenze.
Un premio molto apprezzato da Buffon, ritirato ieri nel corso di un galà tenutosi a Milano. L’occasione, questa serata organizzata da Panini, anche per tornare a parlare del momento della Juventus, a tre giorni dal pareggio con il Chievo e ad altrettanti dal ritorno a Parma, città da sempre nel suo cuore per il passato calcistico.
«Purtroppo questa stagione – commenta Buffon - è stata sulla falsa riga di quella scorsa, quindi deludente. Per i punti persi per strada e per le occasioni sprecate. Abbiamo ancora qualche speranza di andare in Europa League, ma dobbiamo giocare soprattutto per l’amor proprio. Sarebbe assurdo tirare i remi in barca adesso».
Se Buffon guarda al presente, la stampa pensa soprattutto al futuro. Il suo e quello della Juventus sono argomenti di discussione abituali. Gigi risponde con una battuta perfetta per la serata: «L’anno prossimo sarò ancora una “figurina” della Juve. La mia intenzione e quella della società è di continuare insieme. Mi cercano Ancelotti e l’Arsenal? Il mister mi ha lanciato e gli sono grato, con lui ho un buon rapporto ma per questioni non legate al calcio. Il discorso dell’Arsenal fila per voi giornalisti, ma non mi mette in imbarazzo».
Buffon è pronto a chiudere questo campionato, per lui difficile a causa del lungo stop per l’intervento alla schiena, e poi pensare al prossimo. In una Juve che entrerà nel nuovo stadio e punterà a tornare grande: «La società ha le idee chiare su cosa fare per allestire una grande squadra. Oggi i nostri dirigenti erano a Madrid? Forse sono andati a comprare Cristiano Ronaldo… Scherzi a parte, chiunque verrà qui sarà accolto a braccia aperte da noi».