«Ora mi sento bene, ma certo, in questi mesi, ci sono stati dei momenti davvero brutti». Fabio Quagliarella si apre ai microfoni di Sky Sport e parla del suo infortunio, della riabilitazione, della fatica che si fa quando si è costretti a vedere i compagni scendere in campo senza poter dare loro una mano... «Quel giorno, contro il Parma, ho sentito un crack al ginocchio e ho capito subito la gravità dell’infortunio. Non me la potevo certo prendere con qualcuno, non c’era stato un fallo, ho fatto tutto da solo...Dopo l’intervento, il primo mese e mezzo è stato duro. Ho passato ogni giorno, tre ore al mattino e tre al pomeriggio, a rimanere concentrato sul ginocchio, facendo attenzione alle sensazioni durante i vari esercizi... Certe volte non ce la fai davvero più a ripetere le stesse cose per tanto tempo. Per uno abituato ad andare sempre a 1000 all’ora, rallentare così di colpo, non è facile».
Dopo quel maledetto 6 gennaio il telefono di Fabio è stato letteralmente preso d’assalto dalle telefonate e dai messaggi di auguri: «Ne ho davvero ricevuti una marea. Il più inaspettato è stato quello di Leonardo, che non conoscevo personalmente, se non per esserci incrociati durante le partite. Pensavo fosse uno scherzo, invece poi l’ho incontrato a Milano e ha avuto modo di ringraziarlo. Mi ha fato davvero piacere. Devo ringraziare lui, ma anche tutti gli altri che mi sono stati vicino».
Il ritorno a Vinovo è stato uno dei momenti migliori di questo periodo: «Tornare a spogliarmi davanti al mio armadietto, sentire i discorsi dei compagni nei giorni precedenti alla partita, soprattutto ricominciare a correre su un campo vero... Capisci che sei quasi alla fine del tunnel. Tutto questo mi ha rigenerato e mi ha dato una carica in più».
In questi mesi Fabio ha sofferto tante volte davanti alla tv o in tribuna: «Credo di non aver mai visto tante partite seduto in poltrona come questo periodo... Il campo mi manca è brutto non poter dare una mano ai compagni. Questo è stato un anno difficile: siamo stati più volte vicini a fare il salto di qualità, ma non ci siamo riusciti. A volte non si riesce a spiegarne il motivo. Senza il mio infortunio le cose sarebbero andate in modo diverso? Beh, al mio posto non sono andati in campo dei ragazzini, ma grandi giocatori e forse anche con me non sarebbe cambiato nulla».
Non c’è ancora stato modo di vederli insieme, ma Matri e Quagliarella là davanti, promettono meraviglie: «E’ un giocatore che mi piace moltissimo e credo che potremo trovarci bene, come del resto è accaduto anche quando ho giocato con Iaquinta o con Del Piero. Non ho mai avuto problemi con i compagni di reparto, so adattarmi piuttosto bene».
Inevitabilmente in questi giorni il mercato è al centro delle attenzioni e sono molti gli attaccanti accostati alla Juve in vista della prossima stagione: «Ben vengano i grandi campioni, è giusto che ci sia concorrenza. Mi piacerebbe però vedere con il reparto attuale, senza infortuni, dove potremmo arrivare».
Fabio scalpita, ma per il suo ritorno in campo si dovrà attendere il nuovo campionato: «Come dicevo sto bene, ma sono ancora giù di condizione. D’accordo con lo staff medico e la società abbiamo deciso di non forzare i tempi e di recuperare con calma, in modo da essere pronto per luglio, quando inizierà il ritiro. Non vedo l’ora...»