Il clasico italiano regala lo spettacolo che Juventus e Milan possono offrire in questo frangente di stagione e che rispecchia la classifica attuale delle due squadre: ritmo sonnolento, errori tecnici da principianti, emozioni ridotte al lumicino.
Dopo appena 13 giornate le due grandi, relegate nell’anonimato di centro classifica, si trovano già ad un bivio. Chi vince può ancora sperare di recuperare posizioni nella corsa ai posti per la Champions (il tricolore è ancora un miraggio, meglio volare bassi).
La prima parte di gara è giocata a velocità da crociera medio/lenta. La Juventus cerca di condurre la manovra, il Milan si rintana a difesa del pareggio e spera in qualche contropiede. Una mezza desolazione con unica forte emozione iniziale l’inno francese cantato da tutto lo Stadium.
Il primo, ed unico, brivido della prima parte di gara arriva al 42’ con Donnarumma che respinge un tiraccio da fuori di Hernanes (prestazione ancora una volta scialba). Qualche emozione in più la riserva il secondo tempo, anche grazie al passaggio della Juventus al contiano 3-5-2.
L’uscita di Hernnes per Bonucci e la nuova disposizione permettono ad Alex Sandro maggior manovra e più scorribande offensive cosi come a Lichtsteiner sull’altra fascia. Sale la Juve e il Milan si chiude ancora più a riccio a protezione della propria area di rigore.
Pogba da la sveglia al 16’ con un gran tiro dai 30 metri. E’ sempre dai piedi del francese che parte la giocata che smarca il guizzante Alex Sandro sulla fascia, cross al bacio per l’accorrente Dybala che stoppa e colpisce chirurgicamente con il suo magico sinistro.
Nulla più succede se non al 93’ la prima palla toccata da Buffon.
Migliori in campo: Dybala e Barzagli