Finisce in mattanza per il povero Torino caricato da Mihajlovic di troppa enfasi e troppa retorica da propaganda comunista anni 70.  I granata si sciolgono quando cozzano con  la realtà,  molto più banale e terrena: una partita di calcio.
Formazione quasi al top per i bianconeri con l’esclusione eccellente di  Higuain  degnamente sostituito da un super  Mario Mandzukic. La Juve parte a mille e non concede niente ai granata: aggredisce e verticalizza, gira palla a ritmi vertiginosi e pressa alto. 
Le occasioni da gol fioccano come neve a Natale e anche i gol non mancano. Un ottimo Sirigu salva più volte i granata da quella che avrebbe potuto essere una goleada storica.
 In quello che doveva essere il derby più equilibrato degli ultimi anni la Juventus esce con la certezza della propria forza.
 Bastano appena 6’ per  la prima palla gol bianconera.  Cuadrado  spara alto mentre Dybala si conferma cecchino infallibile al 16’ aprendo le danze.  Toro alle corde che al 26’ esce definitivamente dalla contessa quando Baselli si fa espellere per un inutile fallaccio su  Pjanic.
Il dominio Juve viene concretizzato dallo stesso Pjanic (migliore in campo) al 40’ servito alla perfezione da Cuadrado.
La ripresa è un tiro al bersaglio alla porta di Sirigu. Alex Sandro triplica al 57’ poi una sequela di azioni da gol.   Bernardeschi   al 57’,  Benatia al 61’ con preciso stacco di testa,  Mandzukic per ben 2 volte al 70’ a al 78’.
La stoccata finale la infligge ancora  Dybala  nel primo minuto di recupero.
Juve convincente e spietata che deve ancora recuperare il vero Higuain (subentrato nella ripresa) magari già da mercoledì per la partita di Champions contro i greci dell’Olympiakos
 Migliori in campo:  Pjanic e Dybala.