Dopo quello di dicembre, anche a gennaio il corso base di Juventus University ha registrato il tutto esaurito, dimostrando l’apprezzamento di sempre più tecnici per la qualità della formazione offerta.
«Sono davvero orgoglioso - ha tenuto a precisare Marco Marchi, Juventus Soccer Schools Manager - del fatto che sempre più allenatori esprimano la volontà di migliorarsi e approfondire le proprie conoscenze sposando il metodo Juventus Soccer Schools».
Durante il corso, entusiasti delle lezioni, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di scambiare alcune considerazioni e porre alcune domande ad una delle migliori promesse bianconere: Claudio Marchisio.
Giocatore umile e di grande qualità, il giovane centrocampista ha voluto portare la propria esperienza all’attenzione dei corsisti sottolineando quanto la figura dell’allenatore abbia influito sulle proprie scelte e sui propri miglioramenti.
Quanto è stata importante, per te, la figura dell’allenatore?
«Sicuramente moltissimo. L’allenatore è stato per me talvolta come un fratello, a volte più di un amico. Il suo supporto mi ha aiutato a capire giorno dopo giorno, insieme a quanto mi circondava, che il calcio, da semplice gioco, sarebbe potuto diventare la mia vita».
Se dovessi dare un consiglio ad un ragazzo che gioca a pallone, cosa gli consiglieresti?
«Di godersi il calcio e di viverlo esclusivamente come un gioco fino almeno all’età di 13 anni. Dopo, la fortuna e la capacità dei vari allenatori, ti aiutano a comprendere qual è la tua reale dimensione».
Tu rappresenti un esempio per tanti ragazzi che alleniamo. Qual è il tuo sogno più grande?
«Il mio sogno più grande si è già realizzato, giocare per nella Juventus ed indossare questa maglia così carica di emozione e di peso. Giocare accanto a campioni come Alessandro Del Piero non può che migliorarti. Il mio desiderio è semplicemente quello di continuare a giocare in questa società e vincere con essa».