Gigi Buffon ha incontrato i giornalisti allo Juventus Center, ha espresso le sue prime impressioni sul nuovo allenatore, ha parlato di Ferrara, del momento della squadra e degli obiettivi stagionali che ancora si possono raggiungere. Questi i principali argomenti trattati nel corso della conferenza stampa.
Prime impressioni sul nuovo allenatore.
Sicuramente sono molto positive, nel senso che, senza voler stravolgere o inventare chissà cosa, si è posto in una maniera molto serena per risolvere al meglio certe situazioni che durante la partita ci creano difficoltà, come lavorare d’equipe per evitare errori evitabili come il gol contro la Lazio. La sua disamina dopo la partita è stata coerente, con il suo lavoro puntiglioso sul campo possiamo risalire la china, non ha la bacchetta magica, ma da parte di tutti c’è la volontà di seguire il suo lavoro.
Se si arrivasse a un cambio di modulo in difesa come lo prenderesti?
Ogni allenatore ha un suo credo. Ritengo che la difesa a tre non sarebbe un problema per me, ci ho giocato anche a Parma con Cannavaro e Thuram. L’ultima cosa che dobbiamo fare è proferire parola sulle scelte dell’allenatore, noi dobbiamo solo dare la nostra disponibilità. Se si comincia a storcere il naso, a creare incertezze, allora si fanno tre passi indietro e questo non lo vogliamo.
Ora serve più un lavoro tattico o psicologico?
E’ chiaro che se l’autostima non è ai massimi livelli, con nuovi metodi si cerca di risvegliare la mente e scrollare di dosso il pessimismo.
L’esonero di Ferrara.
Quando si cambia mister è sempre una sconfitta, perché la legge del calcio dice che è meglio ambiare un uomo piuttosto che venticinque, ma se i giocatori sono intelligenti devono sapere che non ci sono più prove d’appello. Non c’è mai un colpevole, lo siamo tutti, e l’esonero dell’allenatore deve essere un campanello d’allarme per tutti. Mi è dispiaciuto, perché era iniziato tutto bene, c’erano compattezza, convinzione ed entusiasmo, poi le premesse sono venute meno e ha pagato un allenatore e un amico: nessuno può sentirsi escluso da un fallimento globale che ha coinvolto tutti. Sono certo che in meno tempo di quanto immaginiate Ferrara si prenderà le sue rivincite.
Con la Juventus fuori dalla Champions ti guarderesti attorno?
E’ una cosa che non ho preso in considerazione perché non ho neanche preso in considerazione che la Juventus non vada in Champions.
Gli obiettivi.
C’è il tempo giusto per raggiungerli, perché con questo collettivo, se si è in una buona forma, si può arrivare nelle prime tre posizioni, quindi l’accesso diretto alla Champions, che è il nostro obiettivo come lo è l’Europa League.
I tifosi
Pur condividendo la loro delusione, mi fa piacere che non abbiano preso di mira la squadra. Mi dispiace invece che ultimamente abbiano preso di mira qualche giocatore o qualche dirigente. E’ chiaro che questo non ci dà una mano, il loro amore e il loro affetto ci darebbero grande sostegno. In questi momenti, come detto prima, i colpevoli sono tutti. Io li sento bene i cori dei tifosi, perché sono proprio vicino a loro, e mi dispiace che prendano di mira compagni che magari non lo meritano neanche.