È Jorge Martinez il primo giocatore bianconero ad incontrare i giornalisti nell’edizione 2010 del ritiro di Pinzolo. L’uruguaiano dedica subito un pensiero alla propria Nazionale che ha raggiunto le semifinale del Campionato del Mondo in Sudafrica: «Sono rimasto un po’ male per l’esclusione dalla Celeste. Credo sia stata una scelta tecnica, perché fisicamente stavo bene, ma sono contento del fatto che la Nazionale stia facendo un Mondiale strepitoso, i giocatori se lo meritano e auguro loro il. Io devo solo pensare alla Juve».
La nuova avventura esalta Jorge, consapevole di quanto la società, il tecnico e i tifosi si attendano da lui: «Le prime sensazioni sono belle, so di essere arrivato in una squadra prestigiosa, con una storia importante e ne sono felice. Lo scorso anno non ha disputato una buona stagione, ma la Juve è la Juve e tornerà ad essere la squadra di sempre, con spirito vincente. Ora dobbiamo fare una buona preparazione e poi cercare di fare una bella annata».
Già dai primi allenamenti, si è visto che Del Neri chiederà a Martinez di ricoprire la fascia: «Mi piace giocare esterno destro, ma va bene anche a sinistra – conferma Jorge - A Catania giocavo sempre sulla fascia. Le mie caratteristiche? Mi portare la palla e puntare l’uomo e quando non siamo in fase di possesso, cerco di sacrificarmi e di correre per tutta la fascia. Credo di essere abbastanza generoso. Il mio idolo è Alvaro Recoba, ma ho il mio stile, non mi ispiro a nessuno. Mi dicono però che a volte porto troppo la palla e dovrò eliminare questo difetto, anche perché quando uno arriva in una squadra come la Juve deve migliorare».
Lo scorso anno Martinez si mise in luce proprio contro la Juve, segnando nella vittoria del Catania a Torino, ma anche contro l’Inter, con una rete spettacolare nel 3-1 per gli etnei: «Ricordo bene la partita a Torino, abbiamo vinto 2-1 e io segnai il primo gol, su rigore. Contro l’Inter vincemmo giocando una grande partita. Fu importante l’unità del gruppo per centrare quel successo, che risultò gara fondamentale per il resto della stagione».
A proposito di gruppo, Martinez sottolinea come alla Juventus si sia subito ambientato: «Sono i primi giorni e non conosco ancora tutti, ma la prima impressione è ottima. C’è un bel gruppo, un bell’ambiente, con tanti giovani e mi sono subito sentito come a casa».
Quindi ecco qualche curiosità, come ad esempio la spiegazione del suo soprannome, EL Malaka: «Tutto è cominciato quand’ero piccolo. Avevo un paio di scarpe bruttissime che si chiamavano così e tutti mi dicevano sempre di indossarle perché con quelle avrei segnato. In effetti accadeva proprio così e da lì è nato il nomignolo. Fuori dal campo sono un ragazzo normalissimo: mi piace scherzare e stare con la mia famiglia che ora è in Uruguay. Ho una bimba di 5 anni, Lara, che mi manca moltissimo. E poi, come tutti gli uruguaiani, amo il Mate, una bevanda tipica del mio paese. È una specie di the e l’ho portato anche qui in ritiro. Lo bevo alla mattina e al pomeriggio».
Infine una promessa: «Darò il massimo. Non sono un bomber, ma se riuscirò a segnare tanto meglio. Prometto comunque di fornire assist ai compagni e di sacrificarmi per la squadra».