Il giorno dopo l’operazione di erniectomia di Gigi Buffon, Marco Storari si presenta in sala stampa per parlare con i giornalisti. Toccherà a lui e ad Alexander Manninger non far rimpiangere il numero uno e Storari è ben conscio della responsabilità che lo attende: «È un onore essere alla Juve e giocare con tanti campioni. Spero che Buffon torni presto, potermi allenare con lui sarà bellissimo. Lo chiamerò in questi giorni per fargli un in bocca al lupo».
Gli chiedono se il suo passaggio in bianconero si dovuto più all’infortunio di Buffon, alle sue buone prestazioni, o al rapporto con Del Neri: «Se Buffon non si fosse fatto male, non sarei arrivato alla Juve e se non avessi giocato bene alla Samp non sarei stato scelto. Allo stesso modo se non avessi soddisfatto Del Neri non sarei arrivato qui. Credo che sia un insieme di cause che mi ha portato alla Juve».
A proposito di Del Neri, il portiere descrive così il nuovo tecnico bianconero: «L’ho conosciuto solo per sei mesi. Da quando sono arrivato alla Sampdoria, a gennaio, abbiamo iniziato a vincere e dunque ho vissuto i momenti belli. Ho conosciuto una persona disponibile, ma che ha sempre fatto capire che le decisioni spettavano solo a lui. Ai portieri chiede di giocare alti e di seguire i movimenti della difesa. Non sarà un problema, perché prepara le squadre molto bene».
Alla Juve Marco dovrà lottare per la maglia da titolare, ma questo non lo spaventa: «Uno si augura il meglio per la propria carriera, ma ora penso solo ad allenarmi bene e se lo meriterò giocherò, come accade in tutte le squadre. Al Milan c’erano delle gerarchie. Io ero il quarto portiere, poi mi sono trovato a giocare titolare. Sono stato un anno a Firenze dove ho giocato una sola partita, ma non mi sono mai considerato un secondo. Mi metterò a disposizione e cercherò di dare una mano al gruppo. Non sono più un ragazzino e credo che un consiglio da uno di 33 anni possa anche fare comodo».
Sui suoi primi giorni alla Juve il giudizio non può che essere positivo: « Ho trovato una notevole organizzazione e una grande società con tanti campioni. Sono qui da poco, ma penso di vedere un buon gruppo. Le voci di mercato non ci turbano, sappiamo che fino a quando non si chiuderà sarà così . Siamo dei professionisti e non ci dobbiamo fare influenzare. C’è scetticismo nei confronti di questa squadra? Forse perché l’anno scorso non è arrivata fra le prime quattro. Se fosse accaduto ad un’altra società sarebbe stato normale, ma per la Juve non può esserlo. Qui non può esserci un basso profilo. Le favorite per lo scudetto? L’Inter che ha vinto tutto, ma anche Milan, Roma e la Juve, naturalmente»
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