Si è fermato durante l’allenamento di ieri per uan lieve infiammazione al ginocchio destro, ma non è nulla di preoccupante. Leonardo Bonucci inizia la conferenza stampa del secondo giorno di Varese, tranquillizzando tutti: «Ho un leggero fastidio che non mi permettere di correre come devo e voglio. Valuteremo le mie condizioni con lo staff e con il mister e credo che tra pochi allenamenti potrò riprendere con il gruppo. Non penso di essere della partita di Cosenza, ma era già stato deciso con il mister. L’obiettivo è giocare il 29 luglio nel preliminare». Quello sarà il primo appuntamento ufficiale della stagione, ma già sabato contro il Lione si respirerà aria d’Europa. La Juve non può fallire, neanche nelle amichevoli: questo il messaggio che Bonucci ha colto dalla visita del Presidente Andrea Agnelli, questo pomeriggio a Varese: «Ci ha salutato velocemente, perché stavo pranzando, ma da quel saluto si è capito il suo desiderio di vedere una squadra competitiva sin da subito, a cominciare dall’amichevole di sabato».
Uno dei temi ricorrenti di queste settimane è il possibile dualismo tra Del Piero e Diego: «Non ci sono “lotte” interne, solo una sana concorrenza che aiuta il singolo e lo spinge a fare meglio allenamento dopo allenamento. Deciderà poi l’allenatore chi schierare in campo, se Diego e Del Piero e lo stesso vale per me o Legrottaglie».
Leonardo arriva in bianconero dopo una stagione strepitosa. Il ragazzo ha bruciato le tappe, passando da Bari, al Sudafrica, alla Juventus: «La mia esplosione è stata una sorpresa per tutti. Ho sempre creduto nelle mie potenzialità, ma non pensavo di arrivare così in fretta alla Nazionale. Perché l’Inter mi ha ceduto? C’erano esigenze di mercato e così sono passato al Genoa. Una fortuna, perché se ora sono qui, lo devo a quel trasferimento».
Riguardo all’avventura Mondiale, alla quale ha preso parte senza giocare, precisa: «Non è stata una vacanza, non ho fatto dei safari: mi allenavo tutti i giorni e naturalmente nutrivo la speranza di giocare, ma siamo sempre andati in svantaggio e un difensore fa fatica ad entrare in quei casi. Credo di essere nel giro azzurro, ma sta a me confermare quanto di buono fatto lo scorso anno. La convocazione non è scontata perché ho fatto parte dei 23 che sono partiti per il Sudafrica».
In bianconero ha ritrovato Chiellini, con cui forma una delle coppie di centrali più forti e complete del panorama internazionale: «Sì, con Giorgio formiamo una bella coppia, siamo l’uno il completamento dell’altro. Con la Nazionale ci siamo allenati insieme, è stato un buon inizio e spero che sia sempre un crescendo. Se mi ha dato dei consigli? No, abbiamo parlato dei movimenti che vuole il mister da parte nostra: insiste molto per far accorciare i centrali sull’esterno che punta il terzino. Non vuole che si resti in mezzo all’area, ma che ci sia copertura se il terzino viene saltato».
L’inserimento nel gruppo procede insomma a gonfie vele, anche grazie ai tanti compagni che Leonardo già conosceva prima di arrivare in bianconero: «C’erano già giocatori della mia età che conoscevo, come Marchisio, De Ceglie, Giovinco, Lanzafame o gli altri della Nazionale. Più andremo avanti, più saremo affiatati. Cosa manca alla rosa? Non lo so, decideranno il mister e il direttore. Se manca qualcosa ci penseranno loro. Forse, guardando i ruoli, manca ancora un difensore centrale».
L’impatto con la nuova realtà ha sorpreso favorevolmente Bonucci: «È tutto diverso rispetto all’anno scorso. Quando ero in ritiro con il Bari c’era la tribuna vuota, qui invece ci hanno subito accolto 2.500 tifosi entusiasti. E poi è diversa l’organizzazione della società. Non sono né emozionato, né impaurito, ma ho grande voglia di iniziare e di fare bene. È una situazione stimolante: a Bari ho vissuto un anno corretto ma questa deve essere la stagione della consacrazione».
Deve anche essere la stagione del riscatto per la Juventus: «Questa squadra è condannata a far bene per cancellare l’anno passato. La rivalità con l’Inter? La stessa rivalità ci può essere con Milan, Roma, e le altre squadre che sono arrivate davanti. Pensiamo a far bene domenica dopo domenica per cancellare questo gap. E per riportare la Juve dove merita».