Fin che ci sono partite, c’è speranza. In casa Juventus nessuno ha voglia di arrendersi. A due giornate dalla fine, con l’Europa fattasi nuovamente più lontana dopo il pareggio con il Chievo, i bianconeri vogliono onorare fino in fondo l’impegno.
Prima di congedarsi dalla stagione, restano ancora due gare. Prima la trasferta a Parma e poi il match casalingo con il Napoli. Sei punti in palio e tanta voglia di prenderli tutti. Almeno stando alle parole di Luca Toni.
L’attaccante è stato protagonista nel pomeriggio della consueta video-chat con gli iscritti al progetto Juventus Membership. Direttamente dallo Juventus Store di via Garibaldi a Torino, Toni ha risposto alle curiosità dei Member, prima di concedersi ai giornalisti.
Si parte con la sfida del Tardini: «Ovviamente andremo là per cercare di vincere. Sappiamo che non sarà una partita facile, ma vogliamo giocarci tutte le chance di andare in Europa. Ci servono questi tre punti e poi quelli contro il Napoli la settimana prossima. Facciamoli e poi speriamo in qualche passo falso di chi ci sta davanti».
Mancano 180 minuti alla fine del campionato, ma si comincia a parlare di bilanci. L’attaccante modenese giudica così la sua parentesi bianconera, non senza un pensiero al futuro. «Mi sarebbe piaciuto dare di più a questa squadra. Purtroppo sono stato condizionato dall’infortunio iniziale e quando sono rientrato ho giocato alcune partite non al massimo della condizione. Arrivare alla Juve per me è stato un sogno e spero che questo sogno prosegua. Mi piacerebbe tanto poter giocare nel nuovo stadio. Io non sarò mai un peso per questa società, quindi se la decisione sarà quella di non puntare su di me, andrò via senza polemiche. Ma il mio desiderio è quello di restare qui».
Campione del Mondo a Germania 2006 e protagonista nel Bayern Monaco. Toni ha collezionato esperienze importanti nella sua lunga carriera. E forte di questo, conclude dicendo la sua sul domani della Juventus. «Quest’anno ci sono stati sicuramente dei problemi, evidenziati soprattutto nelle ultime partite casalinghe in cui ci siamo fatti raggiungere nonostante il doppio vantaggio. Io non credo che questa squadra vada smantellata, però ha bisogno di tre o quattro campioni in grado di farle fare il salto di qualità».