Idee, organizzazione ed entusiasmo. Della squadra e dei tifosi. Quaranta giorni dopo il ritorno alla Juventus e nella sua prima conferenza stampa dal ritiro di Bardonecchia, Antonio Conte detta le linee guida, le parole d’ordine che dovranno contraddistinguere la sua squadra.
In attesa di vedere all’opera la creatura che sta plasmando sotto le sue mani e con le sue grida (che l’hanno già lasciato a corto di voce dopo pochi giorni di lavoro), Conte lascia i suoi proclami.
Metodo che vince non si cambia.
Ora è presto per dare i primi giudizi, sono solo passati quattro giorni dall’inizio del ritiro. Io utilizzo il mio metodo, lo steso utilizzato in passato. Non è cambiato niente rispetto alle esperienze di Bari e Siena. Idee e organizzazione, questo mi interessa. Abbiamo calciatori qualitativamente validi e io sono convinto che possano rendere di più con l’organizzazione di gioco.
Ho i migliori giocatori del mondo
Parlo quotidianamente con tutti. Qui ci sono 28 giocatori, di cui quattro portieri. Chi è in ritiro per me è il migliore, quindi spiego a tutti e grido con tutti. Sono da considerarsi tutti miei giocatori, allenare loro significa avere a disposizione i giocatori più forti al mondo.
Idee chiare sul mercato
Per la campagna acquisti, io e la società abbiamo le idee chiare. I nomi non li faccio altrimenti il prezzo triplica in un attimo. Ogni allenatore vorrebbe avere la rosa al completo già in ritiro, ma tutto sappiamo che è difficile perché il mercato è bloccato, soprattutto quest’anno che c’è la Coppa America. Per adesso stiamo lavorando per costruire una squadra con chi abbiamo.
Fiducia dalla società
Parlo ogni giorno con Agnelli, Marotta e Paratici, c’è grande sintonia tra di noi. Io sono sereno perché alle spalle so di avere una società che mi ha scelto sapendo i pro e i contro. Il grande allenatore lo fanno una grande società e i calciatori che allena.
Spirito Juve
Al di là di organizzazione e delle situazione tecniche, tattiche e fisiche, cerchiamo di ritrovare lo spirito Juve. Questo è fondamentale, le altre cose vengono dopo. Ci vuole grande voglia di combattere, di sudare, di uscire con la maglia sudata, dimostrando attaccamento alla maglia. Dobbiamo sapere che siamo la Juve. E Juve è sinonimo di vittoria. Per questo stiamo lavorando tanto. Il gruppo è disponibilissimo, i giocatori sono i primi a voler cancellare due annate non felicissime.
Trasmettere la juventinità
I giocatori hanno detto che stanno assimilando da me la juventinità? Sì, ma non lo faccio certo parlando di me, se non per dire cose negative, cioè per non veder ripetere a loro gli errori che commettevo io quando giocavo. Non sono solo io ad avere questa responsabilità. Chi è stato qui tanti anni, la juventinità la trasmettere con il respiro.
Buffon e Del Piero
Mi aspetto molto da Buffon e Del Piero, con loro sarò severo. Sono stati miei compagni di vittorie e sconfitte, insieme abbiamo pianto e festeggiato. Ho bisogno del loro aiuto dentro e fuori dal campo. Ma sono certo di questo, loro sanno cosa fare per vincere. Mi aspetto tanto anche da Pirlo lui è un altro che deve prendersi le responsabilità.
I campioni e l’organizzazione
Il campione entra nell’organizzazione. Non ci sarà nessun problema per Pirlo che, al di là delle qualità calcistiche, è un professionista esemplare. Tutti i discorsi sentiti su di lui sono riduttivi. Conta l’idea di gioco. Basta vedere il Barcellona in cui sette giocatori non sanno difendere, eppure stravince. Se alla base c’è questa organizzazione, abbiamo qualche chance in più per tornare a essere quello che eravamo e dobbiamo tornare a essere.
Lavoro sul campo
Ho bisogno di proporre le idee per assimilarle e valutarle. Fin dal primo giorno ho cercato di trasmettere la mia idea con gli allenamenti sul campo. Ognuno ha le proprie idee, l’importante è che i giocatori si sposino a queste idee, con equilibrio. Messi è un grande giocatore al Barcellona e nell’Argentina è normale. Il campione è importante se messo nella giusta organizzazione di gioco.
Non punto al minimo
Quando ho firmato per la Juve non l’ho fatto per obiettivi minimi. Io voglio vincere. Oggi non posso dirci se ci riusciremo. Faremo di tutto per ottenere il massimo.
Tifosi, guardiamo al futuro
Dopo due settimi posti, è comprensibile l’amarezza dei tifosi. Io dico loro di non guardare indietro, proprio come faceva la Juve del passato che si faceva scivolare addosso le vittorie e le sconfitte. Il passato non conta, guardiamo al presente e al futuro. I nostri tifosi devono essere sereni, faremo di tutto per cercare un futuro roseo.
Grazie ai tifosi sono carico a mille
Sono stato accolto con entusiasmo e questo mi riempie di gioia e soddisfazione, mi dà la carica. Anzi, sono carico a mille. La gente che prende le vacanze per venire a vedere noi ci deve dare gioia e responsabilità, una forza interiore ancora maggiore. Ringrazio i tifosi per l’accoglienza che è stata eccezionale. Tutti noi vogliamo ripagare i loro sforzi e i ringraziamenti migliori sono i fatti non le parole.