Tabula rasa. Giorgio Chiellini ha in mente solo questo: azzerare il contachilometri, cancellare gli ultimi due anni e ripartire, inseguendo quelle soddisfazioni che a lui, ai suoi compagni e hai tifosi mancano da troppo tempo: «Ricominciamo da zero, senza proclami ed evitando di porci obiettivi, ma con la volontà di lottare. le ultime due stagioni sono state pesanti e ci hanno segnato, e ora stiamo lavorando sodo. Dovremo farlo sempre, con la stessa intensità di questi giorni. Il gruppo è nuovo e potranno esserci sorprese positive. Il fatto poi di non giocare le coppe potrebbe darci qualcosa in più come nel primo anno con Ranieri».
I due settimi posti hanno profondamente deluso Giorgio, ma non ne hanno scalfito la fiducia nei confronti della squadra: «Le basi ci sono e sulla carta non siamo sicuramente una squadra da settimo posto. Però si deve cambiare atteggiamento e il mister sta lavorando molto su questo. Dna, spirito Juve, non devono rimanere solo parole. In questi due anni ci è mancato qualcosa. Prendo ad esempio il Napoli: ha una rosa composta da ottimi giocatori, ma non solo da fuoriclasse come Inter e Milan. Eppure sono riusciti a rimanere in lotta per lo scudetto fino a cinque, sei giornate dalla fine».
Conte potrà rappresentare, da questo punto di vista, non solo una guida, ma, considerando il suo straordinario passato di capitano bianconero, anche un esempio da seguire: «Il fatto che abbia giocato qui, ma sopratutto che sia stato il leader di una squadra vincente, ha un significato importante per tutto l’ambiente. Ora sta a noi apprendere quanto ci viene chiesto e la speranza è che la voglia di cambiare rotta, che è comune a tutti, perché non ne possiamo più di non essere protagonisti, ci consenta di trovare lo spirito giusto. Il primo impatto con Conte è stato molto positivo: si sta dimostrando convinto delle sue idee e molto preparato. Certo, ci manca ancora molto per riuscire ad applicare quanto ci chiede al cento per cento, ma con il tempo e le partite potremo migliorare. La fase difensiva? Il mister sa che è molto importante e del resto non mi pare proprio che abbia detto di voler veder giocatori che non corrono al di là della linea della palla...».
Quindi, un pensiero al mercato, ai giocatori già arrivati e a quelli di cui si parla come di possibili nuovi acquisti: «In difesa sono arrivati due lementi importanti (Lichtstiner e Ziegler NdR), che sono già abituati al campionato italiano, dunque non devono superare l’impatto con una nuova realtà. Come reparto siamo a posto e, a meno che Sorensen non venga mandato a fare esperienza, non penso ci saranno novità. Giuseppe Rossi? Lo conosco bene, ma parlandone mi sembrerebbe di fare un torto ai compagni che sono già qui. Se ho pensato di andare via? No, mai. In vacanza ho staccato completamente la spina e mi è servito per scacciare la delusione degli ultimi due anni E poi devo dire che l’affetto che i tifosi ci hanno mostrato in questi giorni è una carica in più. Non me lo aspettavo e mi ha piacevolmente sorpreso»
Infine riguardo alla questione relativa allo scudetto del 2006, Giorgio attende sereno gli sviluppi: «Aspettiamo lunedì. La scadenza è il 18, quindi parlarne ora mi pare prematuro. Per ora ci sono solo voci ed è tutto da vedere se saranno confermate. Del resto il Presidente si è già espresso nei giorni scorsi e noi siamo pienamente con lui».