Terzo giorno a Torino e per Arturo Vidal e fine del ciclo delle “prime volte”. Il sabato mattina del centrocampista cileno è stato all’insegna della prima visita al Nuovo Stadio e della prima conferenza stampa pubblica, arrivata dopo la prima intervista rilasciata in esclusiva a Juventus.com.
Per Vidal è stato il momento del battesimo ufficiale, la presentazione alla stampa. Accompagnato da Giuseppe Marotta, il giovane cileno si è mostrato sicuro davanti alle telecamere, in attesa di mostrare le sue doti sul campo non appena si aggregherà ai compagni ad agosto, dopo gli ultimi giorni di vacanza.
Le sue prime parole sono quelle che i tifosi bianconeri volevano sentire: «La Juventus è una grande squadra, in cui ho sempre sognato di giocare. Quella bianconera è una maglia prestigiosa e poterla indossare è sempre stato uno dei miei obiettivi. Quando il mio agente mi ha detto che c’era la possibilità di venire qui non ho avuto dubbi. So che c’erano altre società interessate a me, ma io volevo solo la Juve».
Esattamente dieci anni dopo Marcelo Salas, approdato a Torino nel 2001, la bandiera cilena torna a sventolare in casa bianconera. E nel paese sudamericano ci sarà un motivo in più per seguire la Juventus. «In Cile il calcio è molto amato e la Juventus è tra le squadre più seguite, anche grazie a Salas. Ho avuto modo di parlare con Marcelo e mi sono fatto dire tutto. Della Juve so tanto, conosco Buffon, Del Piero, Pirlo, tutti grandi campioni, sono contento di poter giocare con loro».
Arturo Vidal proverà ad aggiungere le sue doti alla squadra di Conte. In attesa di incontrare il mister e i compagni, comincia a presentarsi al mondo. «Mi piace giocare con il pallone. Sul campo sono un guerriero, anzi “Guerriero” è uno dei miei soprannomi. Sono uno che dà tutto per vincere. Per la posizione in campo non ci saranno problemi, mi adatto a quello che deciderà il tecnico. Certo, potermi allenare con un fuoriclasse come Pirlo mi darà la possibilità di imparare e migliorare ancora di più. Il mio obiettivo? Sono qui per lavorare e per vincere trofei importanti. La società ha molta voglia di tornare a grandi livelli, nel posto in cui merita. E io voglio aiutarla».