«Che vinca il migliore». E’ all’insegna del più puro Fair Play il messaggio che Antonio Conte manda alla vigilia di Napoli-Juventus. Una sfida che troppo spesso viene caricata di tensioni, in palese contrasto con la volontà dei protagonisti. Che sono i calciatori, nessun altro. E invece, ad esempio, anche nei giorni scorsi si è assistito su alcuni giornali a vere e proprie campagne riguardanti la designazione dell’arbitro. Un fatto che Conte non può non commentare: «Non è bello parlare delle designazioni, visto che solo Braschi ha l’autorità e il compito di farle. Siamo sereni, ma spiace perché si trovano sempre occasioni per fare polemiche, anche da parte di ex addetti ai lavori. E invece ci dev’essere fiducia in Braschi e nei confronti dei direttori di gara. Noi l’abbiamo, pur sapendo che gli arbitri possono sbagliare e può capitare di arrabbiarsi com’è successo anche a noi in passato. Io l’ho fatto e ho pagato, ma è brutto vedere che si parli di arbitri, cercando di insinuare dubbi».
Per dovere di cronaca è stato designato Orsato, ma non può essere certo questo il tema della conferenza stampa alla vigilia di una sfida tanto delicata e affascinante. Al San Paolo si affronteranno le due migliori squadre italiane, questo dice la classifica. Due squadre che nel 2006/07 erano entrambe in B e che hanno lavorato sodo per arrivare dove sono ora. I percorsi di Juve e Napoli in questi anni sono stati tanto importanti quanto differenti, basti pensare alla passata stagione: «Noi partivamo da due settimi posti -ricorda Conte - mentre il Napoli era attrezzato per la Champions. Quest’anno con lo scudetto sul petto le posizioni si sono invertite, perché il tricolore porta a essere favoriti. Il Napoli però sia d’estate che a gennaio si è rinforzato, quindi può ambire allo scudetto. E’ uscito prematuramente dalla Coppa Italia e dall’Europa League e ora ha un unico obiettivo, ma è attrezzato per centrarlo».
Qualunque sia il risultato della gara di domani sera comunque, non sarà decisivo e la partita del San Paolo non sarà certo l’ultimo big match che i bianconeri dovranno affrontare: «Ne arriveranno altri in seguito con il Milan, l’Inter, la Lazio.... E’ una delle tante sfide da superare per arrivare al traguardo finale, ma il campionato non finirà domani. Certo, c’è grande attenzione mediatica sulla partita, ma questa tornerà quando incontreremo altre squadre importanti. Devo solo farci piacere il fatto di essere riusciti in poco tempo a riportare tanta attenzione su di noi».
Una partita come le altre insomma. E come le altre la Juve l’affronterà: «Il nostro modo di giocare non cambia tra casa e trasferta. Noi cerchiamo sempre di fare un calcio propositivo. A volte ci riesce, altre volte gli avversari non ce lo permettono, ma anche al San Paolo cercheremo di fare la partita proponendo le nostre idee e la nostra organizzazione».
Quest’anno, contro le “grandi”, la Juve ha incontrato qualche difficoltà in più rispetto alla passata stagione, ma questo dipende dal fatto di affrontare «squadre di pura qualità, che possono mettere in difficoltà chiunque, specie se si viene da impegni ravvicinati».
E infatti, proprio dopo la gara di Napoli, la Juve è chiamata ad un’altra sfida di prestigio contro il Celtic: «Le gare a volte sono cadenzate in modo soffocante, altre invece ti permettono di prepararle meglio. E quando si hanno tanti impegni un giorno in più o in meno può cambiare parecchio. Lo scorso anno avevamo più tempo, ma preferiamo la situazione di quest’anno, anche se ci sono più difficoltà. Noi cerchiamo di arrivare sempre al massimo a tutti gli appuntamenti, ben sapendo che, oltre al fisico, conta molto anche la testa».
Come sempre, Conte non anticipa nulla riguardo alla formazione, ma concede una battuta divertente riguardo a Giovinco, il cui ottimo rendimento (basti pensare agli 11 gol fin qui segnati), troppo spesso non è apprezzato come meriterebbe: «Ha avuto una settimana di gloria... - sorride il tecnico - E’ stato anche il lista per le elezioni e io ho votato per la lista Giovinco, così come qualche suo compagno. I voti dispersi in realtà sono stati i nostri. Scherzi a parte, Sebastian dev’essere sereno e da questo punto di vista è molto maturo. Sa gestire le pressioni e non è facile, perché è il primo anno che vive queste situazioni alla Juve, con tutto quello che comporta. Chiellini in campo domani? Giorgio sta bene, ha recuperato, ma prima di prendere decisioni voglio parlare con lui. Gli interessi del giocatore della squadra devono collimare. L’importante è che sia uscito da questo infortunio. E a proposito di infortuni -conclude Conte - “in bocca al lupo” a Simone Pepe che è stato operato ieri. Lo aspettiamo quanto prima».