Anche in una serata tutto sommato tranquilla come quella contro il Celtic, può capitare di doversi guadagnare la diaria. E Gigi Buffon l’ha fatto: subito dopo il vantaggio bianconero, la reazione degli scozzesi si è concretizzata in un tiro di Commons deviato da Hooper, sul quale il portierone bianconero ha trovato il riflesso da cui è nata una parata fenomenale: «Andava fatta - commenta Gigi - perché quando non ci riesco viene subito sottolineato. Bisogna tenere alta la considerazione altrui».
E grande considerazione merita questa Juve, che ha agguantato i quarti di finale di Champions con impressionante autorevolezza: «La nostra forza sta nell’aver appreso conoscenze a livello tattico che prima non avevamo. Questo ci permette di andare ovunque a fare la partita. Si può vincere o perdere, ma nei momenti di difficoltà il gruppo ha un’arma in più: il gioco».
Proprio questa è la differenza tra la Juve di oggi e quelle del passato: «Cerchiamo sempre di imporre il nostro gioco, mentre nelle altre avventure in Champions forse ci affidavamo di più ai colpi dei singoli. In questo modo invece si riesce a esaltare maggiormente la bravura dei giocatori».
Grazie a questa mentalità la Juve dà l’impressione di poter arrivare lontano anche in Europa: Siamo tra le prime otto e se pensiamo che 15 mesi fa eravamo arrivati settimi per la seconda volta di fila, in Italia, credo sia già un bel traguardo. Ci vuole molta fortuna per arrivare sino in fondo, basta vedere Real-Manchester di ieri, dove per un episodio sono passati gli spagnoli. Se lo temo? Beh, certo, anche perché ogni volta che l’ho incontrato l’ho sempre battuto, quindi per il calcolo delle probabilità...»