«Mai mollare!». E’ questo il messaggio che Luca Marrone ha lanciato dalla “cattedra” di Formazione Juventus, ai Pulcini bianconeri, classe 2001.
Nessuno meglio di lui del resto, cresciuto a pane e Juve, può dispensare consigli a chi sogna un giorno di arrivare Prima Squadra. E Luca, che questa strada l’ha percorsa anno dopo anno, ha partecipato alla serie di incontri dedicati ai ragazzi delle Giovanili, e ha raccontato la sua storia in bianconero, dai primi anni fino all’esordio in Serie A, nel 2009: «Era la prima giornata di campionato, giocavamo contro il Chievo e mi stavo scaldando, ma mai più avrei pensato di entrare in campo. Invece Ferrara chiamò proprio me. In tribuna c’erano i miei famigliari, alle prese con “pianti e svenimenti”... Io ero emozionatissimo e presi anche un cartellino giallo dopo pochi minuti. Quel momento non lo dimenticherò mai».
«L’anno dopo andai a Siena - ha proseguito Luca - e mi mancava un po’ la famiglia, visto che ero sempre stato a Torino, ma nel complesso mi trovai benissimo. Il mio desiderio comunque era tornare alla Juve e grazie a mister Conte, che mi allenò proprio in quell’anno in Toscana, ce l’ho fatta. Gli devo moltissimo».
E Conte punta molto su Marrone, anche se in una squadra come quella bianconera trovare spazio non è semplice: «E’ uno dei club più importanti del mondo, quindi ci sta di doversi sedere in panchina. L’importante è cercare di essere sempre pronti, perché magari, quando tocca a noi, si può impressionare il mister con una grande partita. Insomma, se anche si gioca poco, l’importante è non mollare. Mai!»