Ci sono riconoscimenti che valgono molto più di una Coppa. Perché sapere che i propri sforzi non si esauriranno in una partita vinta e in un trofeo alzato, ma contribuiranno a rendere migliore il mondo in cui viviamo, è più gratificante di qualsiasi successo sportivo. E vedere il proprio progetto “Un calcio al razzismo - Gioca con me” presentato dall’Unesco in occasione della Giornata Universale dei Diritti dell’Uomo, è più gratificante di qualsiasi premio e non può che essere un motivo di profondo orgoglio per la Juventus.
“Un calcio al razzismo” dal 2009 coinvolge i ragazzi più grandi, dai 18 ai 25 anni, mettendo a disposizione due borse di studio per le azioni significative svolte a favore dell’integrazione, mentre “Gioca con me” si rivolge ai più piccoli, permettendo a coloro che per motivi economici e sociali non potrebbero sostenere il costo dell’iscrizione al programma Juventus Soccer Schools, di seguire un programma triennale di allenamenti.
Entrambe le iniziative fanno parte di un unico progetto teso a combattere ogni forma di discriminazione, educando i giovani ai valori del rispetto dell’altro e dell’integrazione, attraverso l’istruzione e lo sport. E l’Unesco ne ha riconosciuto il valore: una giuria indipendente ha selezionato dieci progetti tra i cinque continenti e tra questi, unico per l’Europa, “Un calcio al razzismo - Gioca con me”. Tutti verranno presentati il 2 dicembre a Parigi all’Auditorium dell’Unesco, nel corso della Giornata delle Nazioni Unite dedicata all’anniversario dell’adozione della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.
Sarà il Presidente Agnelli, accompagnato da 50 ragazzi, a illustrare il progetto, testimoniando l’importanza che lo sport può rivestire nell’educazione alla tolleranza e ricordando che l’impegno suo e della Juventus continuerà ancora con maggior vigore, fino a quando, un giorno, “razzismo” non sarà altro che una parola vuota, priva di significato. Perché la vittoria più bella sarà avere contribuito a renderla tale.
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