Sono tanti i temi di cui si può parlare di fronte al big match contro l’Inter e i giornalisti in conferenza stampa non perdono l’occasione di farlo. Dalla domanda su cosa abbia portato di nuovo Mourinho nel calcio italiano e se lo saluterà prima della gara («All’Inter ha portato una grande organizzazione difensiva che prima non c’era. In Italia ci sono tanti bravi allenatori, che però non hanno la sua esperienza e lui è un punto di riferimento. Gli darò la mano come a tutti, sono un buon padrone di casa») a quella su vari temi di mercato, da Diego a Buffon («Ho visto la partita di Coppa Uefa, ha fatto un bel gol. Buffon è sempre il numero uno, non lo venderei neanche per 100 milioni di euro, ovviamente non sono soldi miei, ma lo dico per far capire quanto stimo questo giocatore»
Il clou della conferenza stampa è ovviamente la sfida con i nerazzurri e i 10 punti di distacco che si sono accumulati ultimamente. Partiamo dai dieci punti di distacco: «Bisogna aspettare la fine del campionato per valutare il divario tra le due squadre. In ogni campionato infatti ci sono momento positivi e negativi: in quelli negativi, l’Inter ha vinto magari di misura, ma ha portato a casa punti, noi invece se non eravamo al 120% di punti ne abbiamo fatti pochi. Al momento la differenza è questa, poi i conti si fanno alla fine. Mi permetto però di sottolineare che noi stiamo lavorando, stiamo ricostruendo e che in questi ultimi due anni abbiamo fatto due ottime stagioni, e questa non è ancora finita». A chi gli chiede se forse non si sia pensato troppo a questa partita, Ranieri risponde: «È difficile dire se questo abbia influenzato i risultati delle nostre ultime due partite, è chiaro che all’esterno si sentiva parlare solo di questa partita e le altre sembravano già vinte, poi dopo il Chievo sono diventate tutte difficili. Comunque noi dobbiamo fare come sempre, pensare ad una partita alla volta. È questa la ragione per cui anche nelle scelte non mi faccio condizionare dalla gara di mercoledì prossimo contro la Lazio. Noi dobbiamo vincere, per continuare a dare la caccia all’Inter e tenere lontane le inseguitrici». Le premesse per farlo ci sono tutte: «Ho visto la squadra in buona forma fisica e psicologica, se andremo in campo con la massima determinazione possiamo fare un’ottima gara e portare a casa punti tre punti».
Sull’Inter che si aspetta non ci sono dubbi: «La solita squadra, quadrata, cinica e fisica». Gli chiedono un commento su Santon («è un ottimo prodotto del calcio italiano») e sul grande assente Adriano («non conosco la vicenda nei dettagli, ma da quello che ho letto sui giornali sono dispiaciuto. Adriano mi è sempre piaciuto molto come giocatore infatti quando ero al Chelsea e lui al Parma in coppia con Mutu provammo a prenderli entrambi, ma non ci riuscimmo perché tornò all’Inter».
Alla domanda relativa al centrocampo, fulcro del gioco e spesso reparto decisivo, che in casa Juve vede il forfait di Zanetti, Ranieri risponde che «è importante, ma a volte una partita è decisa da tante componenti, non ultime le giocate dei campioni e nella sfida con i nerazzurri ce ne sono tanti, da entrambe le parti, per cui non mi lamento delle assenze».